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TELELAVORO e DISABILI









Premessa

Cos'e' il Telelavoro

Telelavoro e Disabili

Accessibilita' agli ausili

Conclusioni

Bibliografia

Supporto

Home Page



Le best practices

1. Il progetto JOB ACCESS
2. Il progetto TWIN
3. Il progetto TIME
4. Il progetto ORTOID




Quest'ultimo capitolo intende fissare l'attenzione su alcune reali esperienze di telelavoro per persone disabili, al fine di individuare una serie di indicazioni fondate sulla pratica sperimentale. In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti casi, diversi per contesto geografico di riferimento e per modalità di telelavoro adottata:
  • un'esperienza canadese di telelavoro a domicilio;
  • un'esperienza europea di sviluppo del telelavoro attraverso l'utilizzo di telecentri pilota;
  • due progetti italiani di formazione a distanza per la ricerca di opportunità di lavoro e telelavoro.

1. Telelavorare da casa: il progetto Job Access1

__Job Access è un progetto pilota di telelavoro domiciliare rivolto a impiegati dei pubblici servizi canadesi localizzati nel Quebec. Esso è stato sponsorizzato nel 1995 dalla Federal Public Service Commission's Special Measures Initiatives Fund, dal Treasury Board e dal Industry Canada's Centre for Information Technology Innovation.
__L'esperienza ha avuto una durata superiore ai 33 mesi e ha coinvolto 18 impiegati statali affetti da disabilità. L'obiettivo del progetto Job Access è stato dettato dalla volontà di determinare fino a che punto e a quali condizioni il telelavoro domiciliare poteva essere una modalità attuabile per gli impiegati con disabilità fisiche, così come per i loro capi e colleghi. I risultati prodotti sono stati utilizzati anche per la formulazione di una serie di linee guida per il Treasury Board Secretariat riguardanti il telelavoro e la sua implementazione, le pari opportunità sul lavoro e le possibili risposte ai bisogni derivanti dall'uso delle tecnologie adottate.
__L'idea di base che ha ispirato l'intero progetto è nata da un'analisi preliminare dei risultati di alcuni studi condotti sia negli Stati Uniti sia in Europa, che dimostravano l'esistenza di numerosi e diversi ostacoli all'entrata nel mercato del lavoro da parte di persone disabili, come le difficoltà di accesso in alcuni edifici, la mancanza di mezzi di trasporto adeguati, orari di lavoro rigidi, la necessità di trattamenti medici e l'opinione dei datori di lavoro nei confronti di lavoratori disabili. Questi studi hanno messo in risalto l'importanza del telelavoro quale strumento in grado di contribuire concretamente all'eliminazione di alcune barriere tipiche dei luoghi di lavoro tradizionali e, pertanto, a facilitare l'entrata dei disabili nel mercato del lavoro.
__Le principali questioni indagate, sulle quali sono state prodotte le relative valutazioni, hanno riguardato aspetti tecnologici, organizzativi, ergonomici, individuali. Un'attenzione particolare è stata data al ruolo che le opinioni personali possono giocare nel determinare il successo o il fallimento di un'esperienza di telelavoro. Per questo il progetto Job Access non si è focalizzato esclusivamente sull'osservazione dei telelavoratori coinvolti, ma anche dei loro responsabili e collaboratori.
__I tre gruppi di persone, infatti, sono stati interpellati per mezzo di interviste per 3 volte durante il periodo della sperimentazione. La maggiore parte degli impiegati coinvolti svolgeva attività lavorative che richiedono l'uso prevalente del computer e erano connessi in rete. Il campione ha incluso persone con diverse tipologie di disabilità motorie e sensoriali, e le loro condizioni individuali variavano da stabili, a progressive a croniche. Il 44% erano professionals, il 38% personale amministrativo e il 18% managers. La partecipazione al progetto è stata del tutto volontaria. Terminato il periodo di osservazione 15 persone su 18 partecipanti hanno ottenuto il consenso per continuare a telelavorare per altri 3 mesi oltre la fine del progetto.
__I risultati di Job Access hanno prodotto le seguenti conclusioni generali: il telelavoro può determinare alcuni problemi, in particolare l'isolamento e la necessità di adeguare il nuovo posto di lavoro, ma allo stesso tempo esso riesce ad eliminare anche alcuni ostacoli che generalmente incontrano le persone disabili. I benefici più apprezzati del telelavoro riguardano la riduzione degli sforzi necessari per gli spostamenti, una più flessibile organizzazione temporale del lavoro e l'accesso a un ambiente lavorativo più adatto ai bisogni individuali.
__Un risultato importante della ricerca ha riguardato la verifica dell'ipotesi secondo cui l'impatto del telelavoro sulle persone coinvolte dipende essenzialmente dal tipo di disabilità. I dati hanno permesso di identificare tre livelli principali di interesse per il telelavoro, dipendenti dal tipo di disabilità degli impiegati2:

  • il telelavoro può essere uno strumento per risolvere il problema del mantenimento dell'impiego. Questo è vero, ad esempio, per la maggior parte dei partecipanti al progetto che presentano una malattia progressiva o le cui condizioni di salute sono mutevoli. Per questi individui è importante riuscire a superare alcuni ostacoli, come la rigidità degli orari di lavoro tradizionali e le difficoltà con i trasporti.
  • il telelavoro può essere un modo per facilitare alcuni ostacoli relativi alla disabilità. Ad esempio, esso può migliorare la qualità della vita, in particolare di quelle persone con una ridotta mobilità o disturbi alla vista, riducendo le difficoltà legate agli spostamenti sia fuori sia dentro i luoghi di lavoro.
  • il telelavoro dovrebbe rimanere una scelta personale. Quando la disabilità non implica significativi limiti di mobilità o nel complesso delle attività, allora la scelta di telelavorare dovrebbe fondarsi sulle stesse considerazioni che farebbe un persona non disabile.

In altre parole, i criteri che sottendono la scelta di telelavorare o meno, e conseguentemente il successo o il fallimento di un'esperienza di questo tipo, sono strettamente connessi alle implicazioni che ogni tipo di disabilità determina sulla vita e sul tempo delle persone coinvolte.
__Il progetto Job Access ha dimostrato che il ricorso al telelavoro da parte di persone disabili dipende anche molto dall'opinione e dall'importanza che il proprio capo gli attribuisce. Anche in questo caso i risultati hanno dimostrato che sono possibili diversi modi di considerare la richiesta di telelavoro3:

  • il telelavoro è considerato valido allo stesso modo per persone disabili e non, per cui non sono previste speciali misure;
  • una richiesta di telelavoro deve essere trattata con maggiore attenzione quando essa può essere il mezzo per aiutare e facilitare una persona a lavorare. Questa sensibilità deve sostenere l'accettazione dei costi di installazione, la modificazione delle attività e la flessibilità degli orari di lavoro;
  • il datore di lavoro adotta una politica di uguale accesso al telelavoro. Per esemplificare, un impiegato che per poter telelavorare richiede un equipaggiamento specializzato dovrebbe avere lo stesso accesso al telelavoro di un collega non disabile. In simili contesti, quindi, i costi associati all'acquisto e all'installazione degli strumenti tecnici in casa del telelavoratore non dovrebbero essere considerati un fattore per accettare o rifiutare il telelavoro. Questa ultima strategia favorirebbe certamente un approccio al telelavoro più ponderato sui bisogni degli impiegati disabili.

__L'analisi dei dati ha evidenziato che una decisione priva di pregiudizi sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti, dovrebbe sempre fondarsi sull'identificazione attenta dei seguenti fattori4:

  • i bisogni relativi al tipo di disabilità;
  • la compatibilità tra gli obiettivi organizzativi e le attività svolte a distanza;
  • la scelta delle risorse tecniche;
  • la compatibilità dei canali di comunicazione organizzativa con il telelavoro;
  • la compatibilità delle procedure di valutazione delle performance con gli obiettivi di crescita e di carriera dei telelavoratori.

__Un ulteriore risultato del progetto ha riguardato l'importanza attribuita al processo di adattamento del posto di lavoro, ossia di una ricerca attenta delle effettive soluzioni tecniche. Infatti, per molte persone con disabilità, soprattutto quelle con disturbi visivi o limiti motori, gli strumenti tecnici sono una risorsa cruciale per accedere e rimanere nel lavoro. Purtroppo molto spesso la tecnologia presente sui luoghi di lavoro è obsoleta, malgrado la disponibilità sul mercato di più appropriate soluzioni tecniche.
__Per concludere, le ricerche svolte hanno anche dimostrato la rilevanza della formazione e dell'aggiornamento continuo, da erogare sia allo staff di supporto tecnico sia agli utilizzatori delle tecnologie.


1 Lapointe, F., Massè, D., Mabilleau, P., Beaudoin, N., Teleworking at Home: Issues to Maintain Persons with Disabilities at Work - a follow up, 1998 (sito Internet: http://www.tecso.qc.ca/).
2 Ibidem.
3 Ibidem.
4 Ibidem.
Su
2. Il progetto TWIN: telelavoro per la valutazione di centri pilota per disabili5

__Partito nel gennaio del 1994, il progetto T1003 TWIN (TeleWorking for the Impaired Networked centers evaluation) proposto e coordinato da CSELT (Unità di Ricerca Telemedicina e Telematica sociale) si è concluso a giugno del '95. Si tratta di uno dei 43 progetti avviati nell'ambito del programma Telework Stimulation promosso dalla Direzione Generale XIII della Commissione Europea.
__TWIN è stato l'unico progetto realizzato specificatamente sulla disabilità e il telelavoro, ed aveva l'obiettivo di verificare le possibilità di sviluppare e interconnettere centri specializzati di telelavoro rivolti all'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro a livello paneuropeo e all'analisi dei relativi requisiti, opportunità, impatti e barriere6.
__Il progetto TWIN non ha intenzionalmente focalizzato l'attenzione sul telelavoro domiciliare o mobile presi come tali, ma è stato ispirato dall'idea guida che i Centri di Telelavoro siano "ambienti più consoni all'efficacia del telelavoro per il fatto di essere sostenuti da una dimensione aziendale, la sola che può fornire infrastrutture adeguate, servizi tecnici e amministrativi, programmi di formazione dei lavoratori in servizio "7. TWIN ha dapprima ridefinito il concetto di centro di telelavoro, non più inteso in modo tradizionale come il "puro spazio fisico ove sono collocate le stazioni di telelavoro", ma come "un luogo ove è presente un'organizzazione in grado di fornire ogni tipo di supporto (infrastruttura tecnica, formazione, gestione del flusso di lavoro, amministrazione, marketing ecc...) necessario all'attività di telelavoro, e che funga da nodo per la comunicazione con i singoli telelavoratori, sia che questi operino fisicamente nello stesso luogo, oppure in luoghi diversi o presso il loro domicilio"8.
__Per raggiungere i suoi obiettivi il progetto è ricorso a sperimentazioni pilota di telelavoro, di collocamento al lavoro e di formazione di persone disabili, realizzate in vista di diverse soluzioni lavorative flessibili. Alcune di queste esperienze erano già in atto all'inizio del progetto, altre sono state direttamente promosse dai centri nei paesi partners di TWIN:

SIVA (Milano, Italia)
Work Research Centre (Dublino, Irlanda)
STAKES (Helsinki, Finlandia)
BIOTRAST UETP ( Thessaloniki, Grecia)
LEAD Scotland (Inverness, Scozia).

Altri partners del progetto si sono occupati della gestione e dell'individuazione delle opportunità comunicative (CSELT) e della valutazione delle attività (HUSAT).
__Il progetto ha permesso la promozione e l'interconnessione di 12 centri di telelavoro per disabili in 5 diverse nazioni europee, coinvolgendo un totale di circa 150 telelavoratori disabili. Alcuni dei centri pilota erano già usati per telelavorare prima del lancio del progetto, altri hanno introdotto il telelavoro successivamente, come complemento delle precedenti attività a favore dei disabili (formazione professionale, teleformazione, ricerca di opportunità di lavoro).
__Le attività del progetto TWIN si sono concretizzate essenzialmente in azioni di monitoraggio e coordinamento, finalizzate al sostegno dell'operatività dei centri pilota, alla valutazione delle loro esperienze di telelavoro secondo metodologie definite, alla sperimentazione di collegamenti incrociati di telelavoro tra gli stessi centri, allo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche ed organizzative, allo stimolo della cooperazione e dello scambio tra i centri pilota, mirati in particolare alla creazione di nuove opportunità di lavoro, e, infine, alla preparazione di linee guida tecniche e di raccomandazioni politiche per l'implementazione di esperienze future di telelavoro per persone disabili.
__Oltre le attività di monitoraggio, il progetto ha anche promosso una serie di incontri e di visite presso i centri pilota stessi, rivolti a "fotografare" le reali condizioni dei centri nonché le loro differenze. Questi incontri hanno permesso di interagire direttamente con i telelavoratori e di raccogliere informazioni utili sulle loro speranze e aspirazioni, sui successi e fallimenti, sui problemi e impedimenti. Inoltre, essi hanno anche offerto l'occasione a molti centri di telelavoro di promuovere la loro iniziativa, stimolando la consapevolezza pubblica nei confronti delle loro attività. Ad esempio, la pubblicità del progetto ha permesso al centro pilota finlandese PROVE di ottenere fondi governativi, o in Italia, di sostenere la collaborazione e l'integrazione tra una serie di esperienze di telelavoro per disabili precedentemente isolate. Queste azioni, infatti, sono state intraprese proprio per facilitare l'interoperatività dei centri pilota, il reciproco scambio di esperienze ed informazioni e la commercializzazione dei loro servizi di telelavoro.
__Lo svolgimento delle attività del progetto si è focalizzato su due prospettive di lavoro principali9:

  • un'analisi delle reali opportunità e degli ostacoli al telelavoro per i disabili, fondata sullo studio delle precedenti esperienze realizzate e della letteratura esistente sull'argomento. Tale studio preparatorio ha permesso di costruire un quadro concettuale di riferimento sull'insieme di fattori che possono stimolare l'implementazione del telelavoro (opportunità) e di fattori che possono ostacolarlo (barriere) a diversi livelli sociali: politico/istituzionale, economico/lavorativo, organizzativo/manageriale, tecnologico, individuale, transnazionale;
  • una valutazione analitica delle tematiche critiche attraverso il costante monitoraggio e la raccolta di dati dalle esperienze realizzate presso i centri pilota. La valutazione ha preso in considerazione l'impatto sociale, i fattori umani, le infrastrutture tecnologiche, gli aspetti organizzativi, le implicazioni dal punto di vista riabilitativo e i bilanci tra costi e benefici risultanti dall'istituzione di centri di telelavoro interconnessi per persone con disabilità. In particolare, la valutazione si è focalizzata sui seguenti aspetti10:
  • valutazione delle opportunità di integrazione lavorativa attraverso il telelavoro e la connessione tra telecentri;
  • valutazione della fattibilità e delle opportunità del telelavoro transnazionale;
  • valutazione dell'efficienza e della produttività;
  • valutazione dell'ambiente tecnologico e delle infrastrutture dei centri pilota;
  • valutazione dei requisiti organizzativi e manageriali dei centri;
  • valutazione delle prospettive di riabilitazione per i disabili attraverso il telelavoro;
  • valutazione dell'impatto sociale e individuale;
  • valutazione delle caratteristiche dell'ambiente lavorativo nel telelavoro per disabili.

__Il progetto TWIN ha dimostrato la fattibilità del telelavoro per i disabili, quale importante fattore per la loro integrazione sociale, giungendo alla conclusione che le barriere che ancora si oppongono alla diffusione di questo tipo di esperienze sono solo marginalmente legate all'uso dei sistemi di telecomunicazione ed informatici. Esse sono principalmente di tipo sociale, culturale ed organizzativo.
__L'analisi condotta tramite le attività di monitoraggio dei centri pilota ha anche permesso di rilevare i vantaggi/svantaggi direttamente percepiti dai telelavoratori coinvolti nel progetto, nonché una serie di indicazioni riguardanti le caratteristiche organizzative dei telecentri.
__Dal punto di vista dei telelavoratori, i principali vantaggi del telelavoro riguardano la flessibilità nello svolgimento del lavoro, il controllo dell'ambiente lavorativo, l'integrazione sociale. L'atteggiamento dei telelavoratori si è rivelato sostanzialmente positivo, come anche quello delle loro famiglie. La maggior parte di essi (83%), infatti, ha affermato che l'esperienza di telelavoro vissuta ha soddisfatto le proprie aspettative: la qualità della vita è migliorata profondamente e i benefici raggiunti sono stati molti e non solo esclusivamente finanziari. E' risultato chiaramente che il telelavoro ha dato reali possibilità di impiego a persone che non erano in grado di svolgere una lavoro secondo i criteri tradizionali. Questo è tanto più vero se si considera che una parte dei telelavoratori coinvolti nel progetto era in cerca di un'occupazione da circa 6 anni.
__Il principale svantaggio individuato riguarda invece il problema dei sussidi di disabilità. L'unico modo per cui una persona disabile, che abbia la preparazione adeguata, possa cominciare a lavorare, è che rinunci al proprio diritto al sussidio pubblico. Il sussidio presuppone, infatti, che una persona disabile debba essere totalmente incapace di lavorare; tale norma è molto svantaggiosa per le persone che soffrono di una disabilità progressiva. Infatti, non esiste alcun meccanismo in base al quale una persona disabile possa rinunciare gradualmente al sussidio mentre lavora o che possa recuperarlo facilmente quando la disabilità non permette più di lavorare. Anche la difficoltà di ottenere equipaggiamenti tecnici adeguati è risultato un aspetto particolarmente problematico durante il progetto. Specialmente, in Italia, Irlanda e Grecia sono menzionate come aspetti negativi dell'esperienza le pessime infrastrutture, le difficoltà di accesso a Internet e la bassa qualità delle linee.
__Sul piano delle caratteristiche dei centri pilota, dal progetto è emerso che essi sono contraddistinti da rilevanti fattori di diversità, anche se ovviamente presentano alcuni elementi comuni. In particolare, il livello attuale dello sviluppo tecnologico entro i centri pilota varia considerevolmente. Mentre la maggior parte di essi non ha un accesso superiore alle normali linee telefoniche, alcuni centri sono più progrediti e utilizzano sofisticate tecnologie per la comunicazione (tra cui le linee ISDN, che all'epoca erano poco diffuse).
__I centri pilota hanno anche differenti obiettivi. Ad esempio, ci sono centri dove l'obiettivo essenziale è sviluppare l'accesso dei disabili alla formazione professionale, al fine di portare la formazione dove è realmente richiesta e utile; pertanto, anche la gamma di supporti offerti dai centri è molto ampia. Essa va dalle offerte di formazione, alla fornitura di hardware, dal marketing delle competenze possedute dai telelavoratori alla fornitura di servizi generali o specifici per la riabilitazione e il sostegno psicologico.
__Il progetto TWIN ha chiaramente dimostrato l'importanza di una interconnessione fra i vari centri pilota sia a livello nazionale sia europeo. Il passaggio di informazioni e la condivisione di esperienze ha permesso ai telecentri coinvolti di migliorare il numero e la qualità dei servizi offerti ai loro utenti. Per tale motivo numerose misure adottate sperimentalmente durante lo svolgimento del progetto, sono poi rimaste attive anche nel periodo successivo. Ciononostante il progetto TWIN ha anche individuato numerosi ostacoli allo sviluppo di questa interconnessione e quindi al superamento dei confini tra i centri pilota. Le difficoltà nell'accesso ai servizi di telecomunicazione in alcuni casi limitano realmente l'inteconnessione tra telelavoratori di diversi paesi. Ad esempio, soltanto la Scozia e il telecentro italiano potevano offrire connessioni ISDN ai propri telelavoratori, ma anche in questi casi le differenze delle applicazioni non permettevano ugualmente una diretta interazione tra i centri. È quindi necessaria - questa la raccomandazione - una standardizzazione delle infrastrutture affinché sia possibile una cooperazione a livello internazionale.


5 Project T1003 TWIN, Teleworking for the Impaired Networked Centers Evaluation, Final Report, June 1995.
6 TWIN - Telelavoro per la Valutazione di Centri Pilota per Disabili (sito Internet: www.telework-forum.org/it/projects/).
7 Andrich, R., Alimandi, L., (a cura di), Telework Guidelines for workers with a disability, Commissione Europea, Progetto TWIN -T1003.
8 Ibidem.
9 Project T1003 TWIN, Teleworking for the Impaired Networked Centers Evaluation, Final Report, June 1995.
10 Ibidem.
Su
3. Il progetto TIME: Tele Integrazione of Minusvalidos for Employment11

__Il progetto TIME è stato realizzato nell'ambito dell'iniziativa Europea Occupazione Horizon - II fase. Le attività progettuali sono state condotte a livello Nazionale in Lombardia, Toscana, Lazio e Marche, e a livello transnazionale con la collaborazione di diversi paesi dell'Unione Europea: Finlandia, Grecia, Regno Unito e Spagna.

Le attività del progetto sono state realizzate perseguendo diversi obiettivi:

  • fornire alle regioni coinvolte nel progetto uno standard didattico di formazione nell'ambito delle nuove tecnologie di comunicazione che fosse facilmente riproducibile, dimostrandone la validità anche nel mondo del lavoro - telelavoro;
  • sviluppare un'esperienza nell'ambito del lavoro a distanza per migliorare ulteriormente le prospettive di accesso al mercato del lavoro per persone disabili;
  • offrire alle aziende sul territorio la possibilità di assumere persone disabili qualificate, preparate sia al lavoro tradizionale sia a quello a distanza;
  • ridurre gli oneri per la comunità limitando all'utente gli spostamenti, l'assistenza e la degenza.

Gli elementi innovativi che hanno contraddistinto il progetto sono:

  • formazione di una figura professionale nel settore delle telecomunicazioni tramite un sistema di comunicazione/formazione a distanza;
  • sperimentazione di attività di telelavoro come nuova opportunità di integrazione delle persone disabili;
  • sperimentazione di sostegno al lavoro per disabili inseriti in azienda con l'intervento di orientatori e tutor;
  • offerta di assistenza formativa ai disabili anche nella fase di riabilitazione presso gli ospedali.

__Il progetto intendeva sviluppare e sperimentare modalità di formazione a distanza aperta, flessibile, personalizzata e multidimensionale, realizzata attraverso l'uso di strumenti telematici. La formazione doveva permettere ai disabili fisici coinvolti (alcuni dei quali in situazione cruenta, cioè in ricovero ospedaliero) di acquisire competenze coerenti con le loro esigenze ed in grado di favorire l'accesso al mercato del lavoro. Il collocamento al lavoro dei partecipanti, successivamente al completamento dell'iter formativo, è stato realizzato attraverso un intervento di orientamento e consulenza alle imprese nelle regioni di riferimento del progetto (Lazio, Lombardia, Marche, Toscana).
__Il primo passo del progetto ha contemplato l'identificazione degli standard tecnologici e l'identificazione del sistema informativo/informatico da utilizzare. Mediante una ricerca sul mercato, volta ad identificare i pacchetti informatici più diffusi, e con uno scambio di informazioni tra i partner europei, è stato individuato un ambiente comune di sviluppo, di utilizzo e di comunicazione in modo da rendere esportabili le applicazioni realizzate dai vari progetti. L'identificazione dell'hardware più adeguato a sostenere tutte le applicazioni necessarie per la comunicazione, lo studio individuale ed il telelavoro ha completato questo ambito di attività, consentendo di mettere a punto la comunicazione video, audio e di dati tra un Centro operativo e le varie sedi distaccate (sedi locali, aule remote, postazioni remote) e l'attivazione delle singole postazioni di lavoro dell'allievo funzionali all'apprendimento in proprio, all'esercitazione e al telelavoro.
__La successiva fase di lavoro ha compreso la selezione e formazione dei docenti e dei tutor da impegnare nell'ambito della formazione a distanza dei disabili. Al termine della formazione i docenti hanno acquisito le competenze necessarie a gestire in modo autonomo la rete locale e geografica ed a organizzare il sistema di videocomunicazione, in modo di poter implementare tutto il sistema informatico ed impostare la metodologia didattica. L'esperienza vissuta nel corso del mentoring, ha fornito loro un ulteriore strumento didattico, funzionale a orientare l'insegnamento allo sviluppo completo dell'individuo.
__La formazione dei tutor ha riguardato competenze tecniche, relative all'ambiente operativo specifico; competenze didattiche, relative all'attività di sostegno all'allievo nei momenti di formazione e di stage lavorativo; competenze relazionali in senso lato. Le modalità con cui si è svolta sono andate dall'istruzione tradizionale, all'autoistruzione, alla teleformazione.
__La formazione dei disabili motori è stata impostata con l'obiettivo di fornire ai partecipanti le competenze di "addetto all'ufficio informatizzato". Dal punto di vista operativo, 34 allievi hanno partecipato al corso, divisi in 4 gruppi, uno per ciascuna delle Regioni interessate dal progetto; ognuno dei gruppi ha potuto usufruire delle postazioni multimediali predisposte presso le 4 sedi regionali dell'intervento, e di postazioni presso il proprio domicilio o presso la sede ospedaliera. Ognuna delle 4 sedi locali ha messo a disposizione un tutor. Presso la sede di coordinamento di Milano si sono svolte le lezioni dei docenti in modalità di teleformazione.
__Parallelamente allo svolgimento della parte finale della formazione indirizzata ai disabili è stato costituito il gruppo degli orientatori , con il compito di individuare le aziende per l'inserimento lavorativo degli allievi tramite stage e facilitare il rapporto azienda/allievi, predisponendo l'ambiente lavorativo all'accettazione del disabile. Nello stesso periodo è stata attivata la ricerca delle aziende disponibili all'attività di stage - sia con attività tradizionali che in telelavoro - e si è proceduto alla attività di sensibilizzazione e di informazione del territorio in merito all'inserimento lavorativo dei disabili.
__L'attività di stage è stata sottoposta ad uno specifico monitoraggio. Tale rilevazione aveva l'obiettivo di analizzare l'inserimento dell'allievo da un punto di vista relazionale, comunicativo e operativo. Oltre a questo, è stato misurato il "clima aziendale" in relazione all'inserimento di un disabile. E' interessante ricordare che, in alcuni casi, è stato richiesto dalle aziende un inserimento lavorativo anticipato dei disabili in formazione, cosa che ha reso necessario un adeguamento del percorso formativo dei singoli allievi.
__La sperimentazione del telelavoro è stata realizzata nella fase di stage ed ha consentito agli allievi di mettere in pratica le competenze acquisite sia attraverso una diretta collaborazione con l'azienda, sia attraverso un'attività presso il "telecentro": questa modalità organizzativa è risultata particolarmente indicata per una riduzione dei rischi di isolamento connessi alle attività di telelavoro.
__Per quanto riguarda l'inserimento lavorativo, il risultato ottenuto alla fine dell'intervento è il seguente:

  • il 100% degli allievi che ha concluso il percorso formativo, ha conseguito l'attestato di idoneità;
  • il 70% degli allievi è stato regolarmente assunto nelle aziende presso le quali sono stati realizzati i tirocini;
  • il rimanente 30% degli allievi è in via di assunzione oppure ha scelto la libera professione.

__In conclusione, si può dire che la formazione a distanza, realizzata attraverso l'utilizzo della nuove tecnologie di comunicazione, si è dimostrata un valido pre-requisito per l'attività di telelavoro, mettendo in evidenza come le competenze acquisite, attraverso il modello didattico proposto, garantiscano l'autonomia nella gestione della postazione di lavoro della persona disabile.
__Le aziende che hanno partecipato alla sperimentazione del telelavoro, inizialmente scettiche, considerando soprattutto problemi di sicurezza dei dati e di strategie aziendali, si sono alla fine mostrate soddisfatte e disponibili a replicare l'esperienza, decidendo, in alcuni casi, l'assunzione degli allievi.
__L'efficacia del telecentro come alternativa al "lavoro da casa" ha consentito, inoltre, di riflettere sull'opportunità di riproporre tale esperienza e di strutturarla sul territorio, in considerazione anche dell'interesse mostrato rispetto a tale modalità di telelavoro da parte delle aziende.


11 Fondazione Don Carlo Gnocchi - ONLUS, TIME - Tele Integrazione of Minusvalidos for Employment, dossier di candidatura all'Italian Telework Award 1999.
Su
4. Una concreta iniziativa per l'integrazione dei disabili in azienda: il progetto ORTOID12

__Vincere le barriere dell'handicap e dell'emarginazione sociale attraverso il telelavoro è l'ambiziosa finalità del progetto ORTOID, ideato dal CITE di Bergamo e realizzato in collaborazione con il CFP di Curno e il supporto progettuale e didattico del Centro Studi Telelavoro Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) di Vigevano.
__Il 17 febbraio 1999, si è svolto a Bergamo il primo convegno dedicato al tema del telelavoro dal titolo "Telelavoro, telecentri e teleformazione: le nuove frontiere della Società del futuro". E' proprio durante questo evento che è nata la collaborazione tra il CITE e il Centro Studi Telelavoro, unica Onlus in Italia che si occupa esclusivamente di telelavoro, con l'obiettivo di diffondere questo fenomeno per farne una strumento di pari opportunità per le persone socialmente svantaggiate.
__Il contatto con la vivace realtà imprenditoriale e geografica del "bergamasco" ha permesso ai responsabili del CITE di individuare lo specifico problema su cui centrare il progetto: soprattutto in alcune zone periferiche della provincia, molte persone, già svantaggiate da problemi fisici, hanno difficoltà a trovare un'occupazione stabile per problemi di spostamento. Dall'altro canto, le opportunità tecnologiche, l'esigenza di flessibilità da parte degli imprenditori, la recente normativa sull'inserimento dei disabili, la situazione di pendolarismo sono variabili che possono favorire la nascita di opportunità di telelavoro.
__Sulla base di queste considerazioni è stato presentato il progetto ORTOID (Operatori di Rete e di Telelavoro Organizzato per l'Integrazione dei Disabili), approvato e finanziato dalla regione Lombardia tramite il Fondo Sociale Europeo.
__Il progetto intende favorire la combinazione tra assistenza, creazione di opportunità di lavoro ed emancipazione economica, in quanto non si limita a fornire un addestramento mirato ai potenziali telelavoratori, ma, al contrario, intende mettere i partecipanti nella condizione di potersi concretamente proporre come telelavoratori, da un lato dotandoli di attrezzature all'avanguardia e, dall'altro, fornendo l'assistenza nell'identificare e superare i problemi che ostacolano l'inserimento nel mondo del lavoro (sia nella ricerca di un lavoro retribuito che nell'avvio con successo di un'attività di lavoro autonomo).
__A questo scopo è stato installato nelle case di dieci persone con disabilità fisica e/o sensoriale un computer collegato in rete con linea ISDN. Ciascuno dei partecipanti è collegato tramite il terminale ai docenti del Centro Studi Telelavoro che, operando dall'aula virtuale del CITE di Bergamo e da quella del CFP di Curno, possono interagire in tempo reale sfruttando tutte le potenzialità del sistema di videoconferenza. Le attrezzature resteranno in possesso dei disabili che hanno superato il corso, dietro pagamento di un modico riscatto.
__Il progetto ha quindi operato sulle seguenti direttrici:

  • Attività promozionali, svolte sia tramite l'organizzazione, prima dell'inizio del corso di formazione, di un convegno divulgativo al quale sono stati invitati i piccoli e medi imprenditori di Bergamo e zone limitrofe, allo scopo di sensibilizzare e coinvolgere le aziende in questo progetto, sia attraverso successive e continue azioni di "marketing verso le imprese". In tal modo si è operato un inserimento mirato, in grado di valorizzare le reali capacità lavorative del disabile ma anche di soddisfare le specifiche esigenze delle aziende coinvolte, nel rispetto delle regole che devono incentivare e non solo imporre l'assunzione dei disabili.
  • Attività formative, organizzate in una prima fase in cui i soggetti dovevano costruire un progetto di autoimprenditorialità nel telelavoro, e una seconda fase di start-up/stage per l'attuazione del telelavoro
  • Attività di identificazione delle tipologie di telelavoro adeguate, che hanno visto i consulenti del Centro Studi Telelavoro operare all'interno delle aziende coinvolte, da un lato per spiegare ai datori di lavoro il programma di inserimento, le opportunità e i vantaggi derivanti dall'assunzione di telelavoratori disabili e dall'altro fornendo assistenza ai telelavoratori per la formalizzazione degli accordi che li riguardano.


12 CITE Regione Lombardia e Centro Studi Telelavoro ONLUS, Una concreta iniziativa per l'integrazione dei disabili in azienda, attraverso il telelavoro, dossier di candidatura all'Italian Telework Award 1999.
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