Le FAQ (Frequently Asked Questions) della European Telework Online
Il testo originale inglese delle FAQ è disponibile all'indirizzo www.eto.org.uk/faq/faqintro.htm
Traduzione dall'Inglese a cura di Alfonso Minio
C'è un profilo psicologico "giusto" per i telelavoratori?
Questa domanda sorge spesso quando le aziende considerano adottare la politica del telelavoro. Soprattutto nei casi in cui c'è la resistenza della dirigenza all'idea di "dirigere a distanza" - i dirigenti non diranno "Io non sono pronto per questo", invece diranno
"I miei subalterni non sono pronti per questo!" E' ben noto che la resistenza della dirigenza è la principale barriera ad un'ampia adozione del telelavoro.
Questa FAQ è basata sulla ricerca di Management Technology Associates and Brameur Limited, finanziata dal Governo del Regno Unito nel 1992 and 1993, e aggiornata alla luce della successiva esperienza.
La personalità è un fattore, non il fattore.
La nostra ricerca suggerisce di considerare 4 aspetti principali nei programmi e nella politica del telelavoro:
- l'insieme dei compiti che i telelavoratori devono svolgere e se il telelavoro sia un buon modo per svolgerli.
- Il contesto organizzativo.
Ad esempio, sarebbe insensato introdurre il telelavoro su base generale in una organizzazione che non ha ancora implementato la connessione in rete (e-mail, discussioni on line, bacheche on line, biblioteche et.) in modo soddisfacente, o in una organizzazione dove l'approccio della dirigenza è burocratico e fortemente gerarchico. Il telelavoro funziona meglio dove esiste una efficace connessione in rete, dove gli impiegati sono stimolati ad agire e pensare da soli, dove la dirigenza è interessata ai risultati e non alla presenza.
- L'ambiente domestico (casa e famiglia).
Ad esempio sarebbe difficile telelavorare in modo efficace se il compito richiede grande concentrazione mentre l'ambiente domestico è un piccolo appartamento, con figli vivaci, muri sottili e vicini rumorosi.
- La personalità, l'esperienza e le preferenze dell'individuo.
Ad esempio un giovane scapolo può preferire andare a lavorare in un ufficio rumoroso della City, con molte opportunità per socializzare ed avere nuovi contatti, piuttosto che lavorare a casa in una periferia tranquilla, mentre una persona più matura con un felice rapporto familiare, può preferire lavorare a casa ed essere disponibile sul posto per attività sociali a cui dedicarsi durante la prima parte della serata piuttosto che fare ancora il pendolare.
Ci sono poche eccezioni a ciò: ad esempio, il telelavoro può essere introdotto in un particolare gruppo specialistico, dove si adatta perfettamente, anche se non può essere appropriato per l'organizzazione nel suo complesso.
Quando conta la personalità?
Il problema della personalità e del profilo psicologico è chiaramente un elemento nell'aspetto dell'individuo. Se tutti gli altri fattori suggeriscono che il telelavoro è appropriato, è tuttavia possibile che alcune persone possano avere una personalità che renda il telelavoro da casa inappropriato per loro. Ecco alcuni esempi:
- Se il lavoro non viene supervisionato, il telelavoro da casa implica che l'individuo deve auto - disciplinarsi (o almeno dirigersi da solo) per assicurare che sia fatta un'adeguata mole di lavoro di qualità e che siano raggiunti risultati soddisfacenti. Qualcuno ha dei problemi con questa situazione e reagisce meglio alla più netta differenziazione tra ambiente di lavoro e ambiente casalingo che è data dal pendolarismo verso un posto di lavoro dipendente.
- Alcune persone reagiscono all'ambiente di lavoro casalingo non strutturato diventando lavoro - dipendenti, cioè trovano difficile staccarsi dal lavoro, avendo bisogno di avere pressioni imposte esternamente dagli "orari di ufficio" per favorire la transizione tra orari di lavoro e tempo libero.
- Se il lavoro non richiede contatti regolari con altre persone (per telefono,e-mail, video o altri mezzi), alcune persone si sentono malinconiche o isolate quando lavorano privatamente a casa per lunghi periodi di tempo; hanno bisogno del cameratismo del posto di lavoro anche se questo può essere solo un aspetto secondario del lavoro stesso.
Come si è visto da questi esempi, questa è una faccenda molto personale. In ciascuna delle tre situazioni citate, una persona può trovare attraente un aspetto del telelavoro che invece non lo rende gradevole ad un'altra:
- Alcuni trovano più facile concentrarsi sul lavoro senza le distrazioni dell'ambiente rumoroso di un ufficio, mentre altri hanno bisogno di un ambiente rumoroso come stimolo per il proprio lavoro.
- Alcune persone ottimizzano il loro rendimento quando possono lavorare a qualsiasi ora che si adatti personalmente a loro - al mattino presto o di notte invece che dalle 9 alle 5 - mentre altre hanno bisogno di orari di lavoro regolari e di stimoli esterni per iniziare e finire il lavoro.
- Alcune persone apprezzano molto il tempo che possono risparmiare non facendo il pendolare, mentre altre trovano preziosa la routine giornaliera del viaggiare, e usano questo tempo come meccanismo per passare dal lavoro al tempo libero.
Questi fattori suggeriscono che non esiste una personalità "giusta" o "sbagliata" per svolgere il telelavoro e che la personalità, le abitudini et. dell'individuo possono essere considerate solo nel contesto di un particolare insieme di compiti, di ambiente domestico e di contesto organizzativo.
Rendere giusti gli altri fattori
La nostra esperienza ci suggerisce che è meglio concentrarsi su fattori non inerenti la personalità per assicurare un ambiente ottimale per telelavorare, nel quale qualunque aspetto personale avrà un impatto minimo, e quindi è meglio trattare le singole differenze ed attitudini sulla base delle singole scelte personali o sulla base di un periodo di prova volontario. Per i tre aspetti principali:
- Insieme dei compiti: il telelavoro è possibile per quasi tutti i compiti basati su lavoro d'ufficio, e per una crescente serie di compiti industriali, la domanda dovrebbe essere "E' appropriato?" o meglio "Il telelavoro migliorerà il modo con cui il compito viene eseguito?"
Non c'è nessun vantaggio nell'implementare il telelavoro a meno che non questo contribuirà a migliorare i risultati.
- Contesto organizzativo : Come detto precedentemente, l'organizzazione ideale è efficacemente collegata in rete, i suoi impiegati sono stimolati ad agire e pensare da soli con soltanto un blanda supervisione, e suoi dirigenti hanno fiducia in sè stessi, nell'organizzazione e nei loro subalterni. Generalmente, queste organizzazioni gravitano verso un approccio abbastanza informale, nel quale il telelavoro è considerato come un approccio piuttosto naturale per coloro che lo preferiscono.
- Ambiente domestico (casa e famiglia): Bisogna qui considerare sia l'aspetto fisico che emotivo. Fisicamente, il principale requisito è la capacità di creare uno spazio di lavoro da difendere all'interno della casa, cioè un'area dove il telelavoratore può isolarsi almeno parzialmente dalle attività domestiche quando è necessario, e tale che il telelavoratore può anche "chiudere la porta sul lavoro" e non averlo come una presenza costantemente visibile e un promemoria quando cerca di godersi le attività domestiche.
Dal punto di vista emotivo, è importante che il telelavoro dovrebbe essere un "fatto positivo" per il resto della famiglia come anche per il telelavoratore. Si deve riconoscere, però, che la famiglia può aver bisogno di tempo per adattarsi ad un telelavoratore che è fisicamente presente ma preoccupato mentalmente.
Come regolarsi quando il telelavoro è "sbagliato" per un individuo
Se un individuo è infelice e/o improduttivo come telelavoratore, è importante controllare tutti gli altri tre fattori prima di concludere che questo è un problema basato sulla personalità. Nove volte su dieci troviamo che i problemi con il telelavoro possono essere fatti risalire a qualche aspetto dell'insieme dei compiti, del contesto organizzativo, dell'ambiente domestico, piuttosto che ad un problema di personalità e attitudini. Uno dei problemi più comuni è che la tecnologia moderna applicata al telelavoro non viene usata efficacemente. Naturalmente, se il problema deriva da un problema di personalità, la risposta è diretta - smettere di telelavorare!
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© 1998 Patrizio Di Nicola, Roma, Italia
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