COMMISSIONE EUROPEA
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COM(1998)585
L'INFORMAZIONE DEL SETTORE PUBBLICO: UNA RISORSA FONDAMENTALE PER L'EUROPA
LIBRO VERDE SULL'INFORMAZIONE DEL SETTORE PUBBLICO
NELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
INDICE
Il problema *
Capitolo I : Perché l'informazione del settore pubblico è una risorsa fondamentale per l'Europa?
*I.1 Importanza dell'accesso per i cittadini europei
*I.2 Informazione del settore pubblico: Opportunità per crescita economica ed occupazione
*Capitolo II : La società dell'informazione ed il settore pubblico
*II.1 Governo elettronico
*II.2 Governo elettronico ed informazione del settore pubblico
*II.3 Accesso elettronico per tutti?
*Capitolo III : Questioni legate all'accesso e allo sfruttamento dell'informazione del settore pubblico
*III.1 Definizioni
*III.2 Condizioni per l'accesso alle informazioni del settore pubblico
*III.3 Strumenti pratici per facilitare accesso
*III.4 La questione del prezzo
*III.5 Concorrenza
*III.6 Questioni di diritto d'autore
*III.7 Tutela della sfera privata
*III.8 Questioni di responsabilità
*III.9 L'informazione dell'UE
*Osservazioni conclusive
*Elenco delle Domande
*Allegato 1: Situazione attuale negli Stati membri per quanto riguarda la legislazione e la politica di accesso alle informazioni del settore pubblico
*Allegato 2: Azione della Commissione delle Comunità europee relativa alle informazioni del settore pubblico - Gli antefatti del presente Libro verde
*Allegato 3: L'attuale situazione degli USA: Il quadro giuridico 28
Tutti gli interessati, del settore pubblico e di quello privato, sono invitati ad esprimere la propria opinione sulle questioni sollevate nel presente documento. A richiesta, la Commissione fornirà ulteriori informazioni sulle attuali politiche d'accesso all'informazione, sia nazionali che della Commissione. Risposte, commenti e richieste vanno inviati - entro il 1° giugno 1999 - al seguente indirizzo:
Commissione europea
All'attenzione del Sig. Huber
Capo dell'Unità DG XIII/E-1
Bâtiment EUROFORUM
Office 1174
Rue Alcide de Gasperi
L-2920 Luxembourg
E-mail address: pubinfo@cec.be
Al termine della consultazione, tutto il materiale pervenuto, che non sia stato esplicitamente indicato come confidenziale, verrà divulgato. È disponibile un sito web per la consultazione del libro verde e per l'invio delle relative reazioni all'indirizzo seguente:
http://www.echo.lu/legal/en/access.html
Capitolo I : Perché l'informazione del settore pubblico è una risorsa fondamentale per l'Europa?
I.1 Importanza dell'accesso per i cittadini europei
La Commissione europea ha creato, unitamente agli Stati membri, la rete EURES con il sostegno del programma per l'interscambio di dati fra le amministrazioni (IDA) dell'UE. Questa rete mira a realizzare l'intercollegamento delle basi dati sui posti di lavoro disponibili in tutti i paesi d'Europa nel quadro di una rete comune europea. Il sistema permette agli individui in cerca d'impiego non soltanto di ricevere offerte di lavoro, ma anche altre informazioni pertinenti necessarie per svolgere un'attività lavorativa in un altro paese dell'UE. Allo stesso tempo, la rete permette ai datori di lavoro di ricercare le qualifiche di cui hanno bisogno.
http://europa.eu.int/jobs/eures/
Partecipazione al processo d'integrazione europea
Nelle ultime elezioni al Parlamento europeo, la mancanza d'informazione sui nuovi diritti elettorali dei cittadini europei ha avuto un'influenza negativa: la partecipazione dei votanti non nazionali nei rispettivi Stati membri di residenza è stata relativamente bassa, ed un solo candidato non nazionale è stato eletto nello Stato membro di residenza.
EUR-Lex
permette ad esempio di consultare gratuitamente la Gazzetta ufficiale per un periodo di 45 giorni dopo la data di pubblicazione, come pure i trattati, la legislazione in vigore e la relativa giurisprudenza. La base viene aggiornata quotidianamente in 11 lingue sulla base delle ultime edizioni della Gazzetta ufficiale. Queste sono disponibili su Internet poche ore dopo la stampa della versione su carta.http://europa.eu.int/eur-lex
Il 68% degli interrogati hanno necessità o desiderio di maggiori informazioni sull'Unione europea. Gli europei, in particolare, vogliono saperne di più sui loro diritti come cittadini dell'Unione (49%), sulla moneta unica (45%) e sull'occupazione (42%), problemi che costituiscono tutti assolute priorità per l'Unione europea.
Fonte : Eurobarometer n°49, settembre 1998.
I.2 Informazione del settore pubblico: Opportunità per crescita economica ed occupazione
Perché l'accesso all'informazione del settore pubblico è importante per le imprese?
Il 58% delle imprese ritiene che probabilmente l'accesso alle informazioni permetterebbe loro di espandere le attività nell'Unione europea. Ad esempio, il 66% delle imprese hanno identificato la necessità di precise informazioni sulle procedure amministrative. Il 25% ritiene che la persistenza di ostacoli al commercio ed alle attività commerciali potrebbe essere attribuita alla mancanza di informazioni sulle norme UE.
Fonte :Quadro di valutazione del mercato unico, ottobre 1998
Progetto EBR II
Il progetto "European Business Register" è stato creato perché l'assenza di un servizio d'informazioni sulle imprese europee pienamente integrato costituisce una minaccia potenziale all'efficace funzionamento del mercato unico europeo.
L'obiettivo del progetto è assicurare che le informazioni di base su tutte le imprese in Europa siano disponibili in tutta Europa senza barriere dovute a diverse tecnologie, lingue, sistemi di registrazione, reti, ecc.
EBR, finanziato nell'ambito del programma di applicazioni telematiche (TAP) dell'UE, è diventato pienamente operativo nel dicembre 1998, e consente ora un accesso elettronico ai dati commerciali di 10 Stati membri dell'UE più la Norvegia.
http://www.ebr.org
Esp@cenet
Unitamente agli Stati membri dell'Organizzazione europea dei brevetti e alla Commissione europea, l'Ufficio brevetti europeo ha lanciato un nuovo servizio denominato esp@cenet, accessibile via Internet. L'obiettivo principale di questo nuovo servizio è di fornire agli utenti una fonte facilmente accessibile di informazioni brevettuali gratuite (oltre 30 milioni di documenti brevettuali). Il servizio mira inoltre a fare opera di sensibilizzazione a livello nazionale e internazionale, in particolare presso le piccole e medie imprese, sul tipo d'informazioni accessibili al pubblico.
http://www.european-patent-office.org/
L'informazione del settore pubblico: un potenziale da ulteriormente esplorare e valorizzare
Il gruppo anglo-olandese Reed Elsevier plc ha acquistato la LEXIS-NEXIS, impresa americana che è fra i principali fornitori di servizi d'informazione on-line e di strumenti di gestione per una vasta gamma d'applicazioni professionali (1,4 miliardi di documenti in oltre 8.692 basi dati, 1,5 miliardi di abbonati, 1.200 dipendenti su scala mondiale). Il gruppo è fra l'altro specializzato in informazione giuridica.
Il potenziale UE alla luce dell'invito alla presentazione di proposte INFO2000
Nel 1998, nel quadro del programma INFO2000, la Commissione europea ha sollecitato proposte per progetti pilota o esplorativi a compartecipazione dei costi. L'obiettivo dell'invito era di rendere le risorse informative del settore pubblico più facilmente accessibili a fini di valorizzazione nell'ambito di servizi europei di contenuti multimediali.
È stato ricevuto un totale di 141 proposte. Il costo dei preposti lavori è stato di 109,7 MECU, e il contributo UE richiesto di 50,6 MECU. Le proposte hanno quindi superato le possibilità in base ad un fattore di 7, visto il bilancio indicativo di 7 MECU.
Capitolo II : La società dell'informazione ed il settore pubblico
Servizi d'informazione per la fornitura su richiesta di informazioni strutturate e classificate (ad es. siti WWW).
Servizi di comunicazione per interagire col pubblico (privati o imprese) ovvero gruppi di individui (ad es. tramite e-mail o gruppi di discussione).
Servizi transazionali per acquistare prodotti o servizi on-line o per trasmettere dati (ad es., modulistica, voto elettronico).
La tavola 1 sintetizza i possibili servizi e i relativi settori applicativi.
Tavola 1
Tipologia dei servizi elettronici pubblici
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Servizi d'informazione |
Servizi di comunicazione |
Servizi transazionali |
Vita quotidiana |
Informazioni su lavoro, alloggi, istruzione, sanità, cultura, trasporti, ambiente, ecc. |
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Ad es. prenotazione biglietti, iscrizione a corsi |
Tele-amministrazione |
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Contatti e-mail con pubblici dipendenti |
Presentazione elettronica di moduli |
Partecipazione politica |
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Fonte: Institute of Technology Assessment, Austrian Academy of Sciences and Centre for Social Information, relazione preliminare, "the Information Society, Bringing Administration Closer to the Citizens Conference", novembre 1998 (organizzata dal Centro per l'informazione sociale per conto dell'Information Society Forum/Work Group 5/Public Administration
).Il progetto TESS (Telematics for Social Security), finanziato nell'ambito del programma IDA, mira a semplificare ed accelerare le procedure amministrative al fine d'assicurare l'accesso dei cittadini alle prestazioni sociali a cui hanno diritto. L'obiettivo è di sostituire i moduli su carta per la fornitura d'informazioni con lo scambio elettronico. I due principali settori attualmente considerati da TESS sono quello delle pensioni d'anzianità (per assicurare che i lavoratori migranti ricevano le dovute pensioni) e quello della facilitazione del rimborso delle prestazioni per malattia in natura (nel caso in cui lo Stato membro in cui la prestazione in natura è stata effettuata differisca da quello di residenza dell'interessato).
II.2 Governo elettronico ed informazione del settore pubblico
II.3 Accesso elettronico per tutti?
Infocid
In Portogallo, è stata installata in tutto il paese una rete di "Cyber-chioschi" al fine di permettere ai cittadini d'accedere a Internet, e in particolare alle informazioni del settore pubblico. Il sistema Infocid, che è globale, integrato e multimediale, permette di accedere a informazioni governative su una vasta gamma di argomenti, come occupazione e formazione, istruzione, diritto e tribunali, alloggi, ecc.
http://www.infocid.pt/
EUN - The European Schoolnet
L'obiettivo del progetto, finanziato dalla Task Force "Istruzione multimediale" e coordinato dal programma SOCRATES, è di costituire una rete informativa scolastica europea - denominata European Schoolnet - come piattaforma multimediale e di comunicazione per i servizi a disposizione delle scuole d'Europa, e come strumento di collaborazione a livello europeo fra le autorità didattiche nazionali, le università e l'industria per lo sviluppo ICT nelle scuole dal punto di vista del contenuto della metodologia pedagogica e della tecnologia.
http://www.eun.org/
Capitolo III : Questioni legate all'accesso e allo sfruttamento dell'informazione del settore pubblico
Informazione del settore pubblico
Indipendentemente dall'approccio metodologico che verrà scelto, si dovrà sempre tener conto dell'informazioone degli enti pubblici a livello centrale, regionale e locale.
In ogni caso, le società di proprietà dello stato che operano in condizioni di mercato e che sono soggette al diritto privato e a quello commerciale non rientrano in nessuna di queste definizioni.
Tipi di informazioni del settore pubblico
Domanda 1:
Qual'è, secondo voi, la definizione più appropriata di settore pubblico?
Quali categorie di informazione del settore pubblico è bene usare nella discussione?
III.2 Condizioni per l'accesso alle informazioni del settore pubblico
Esistenza di un interesse
Eccezioni al diritto di accesso
La direttiva 90/313/CEE fornisce un elenco di possibili eccezioni per tutti i settori sensibili sopra indicati.
Tempo, quantità, formato
Domanda 2:
Le differenti condizioni di accesso all'informazione del settore pubblico a seconda degli Stati membri creano ostacoli a livello europeo?
In caso affermativo, quali sono gli elementi interessati: il requisito dell'interesse personale, le esenzioni, i tempi, i formati, le quantità?
Quali soluzioni si possono prospettare?
Una stima recente sul numero delle banche-dati pubbliche nei soli Paesi Bassiarriva alla cifra di 36.000 circa.
Per aiutare i "clienti dell'informazione" ad orientarsi in questa massa di dati può essere necessario raccogliere meta-dati e cataloghi. Il che porta alla seguente domanda:
Domanda 3:
La raccolta a livello europeo di meta-dati (informazione sull'informazione disponibile) è in grado di aiutare cittadini e imprese europee a orientarsi nell'informazione del settore pubblico di tutta Europa?
In caso affermativo, qual'è il modo migliore per effettuarla?
Quali categorie di contenuto vanno inserite nei cataloghi delle informazioni del settore pubblico?
La figura 3 mostra ad esempio la vasta gamma di prezzi che Dun&Bradstreet, un fornitore di informazioni commerciali, deve pagare per ottenere dati registrati e rendiconti finanziari da imprese di vari paesi europei.
Modelli di determinazione dei prezzi
La circolare francese distingue i costi di raccolta e di produzione delle informazioni (che non sono addebitati) da quelli di stampa, aggiornamento, reperimento e trasmissione dei dati (che possono essere addebitati) e distingue, inoltre, tra tipi di informazioni e tipi di impiego.
Le direttive britanniche DTI del 1985 privilegiamo un approccio commerciale: "Se esiste un mercato effettivo di informazioni commercializzabili di fonte amministrativa e già in vendita, gli enti pubblici devono conferire loro un ragionevole prezzo di mercato. In caso di informazioni commercializzabili ma non ancora in vendita, i primi contratti possono indicare prezzi corrispondenti ai costi effettivamente sostenuti e a quelli che avrebbero normalmente sostenuto per trattare dati o informazioni per i loro propri fini".
Gli Orientamenti della Commissione Europea sulle sinergie del 1989 privilegiano un approccio basato sui costi di distribuzione: "Le politiche dei prezzi variano a seconda del tipo di informazioni; il loro prezzo deve riflettere i costi necessari a prepararle e a passarle al settore privato, benché non debba coprire necessariamente tutti i costi amministrativi e possa essere ridotto se il relativo servizio di informazione avviene nel pubblico interesse".
La legge degli USA permette il recupero dei costi di ricerca, di duplicazione e di revisione ma non del valore che il settore pubblico aggiunge ai dati grezzi. Il settore pubblico statunitense deve considerare il valore aggiunto solo uno strumento di incremento dell'efficienza, non un mezzo per fare profitti.
Un'impresa americana di software sta per lanciare un software di mappatura delle imprese che permette agli utenti di reperire e illustrare dei punti sulla mappa, di integrare le mappe nei propri documenti e di individuare sulla mappa le tendenze delle imprese. Scopo del prodotto è di facilitare agli interessati di qualsiasi organizzazione l'uso delle mappe per assumere decisioni meglio fondate. Esso contiene oltre 15 milioni di indirizzi stradali degli Stati Uniti e del resto del mondo e costerà al dettaglio 109 $ circa.
A titolo di confronto, una società di mappatura tedesca offre geodati per una sola unità statale tedesca a 9.728 DM + 16% di IVA.
Un gruppo di pressione ambientale del Regno Unito, ha protestato con la
Ordnance Survey, agenzia cartografica nazionale britannica, per una fattura di oltre £365.000 riferita a dati cartografici digitali di base del paese.Domanda 4:
Quali conseguenze hanno le varie politiche dei prezzi sull'accessibilità e l'uso dell'informazione pubblica?
Vengono a crearsi differenze di opportunità tra cittadini e imprese a livello europeo?
Legislazione nazionale
Norme di concorrenza dell’UE
Domanda 5:
In che misura e a quali condizioni le attività degli enti pubblici sul mercato dell'informazione danno luogo a forme di concorrenza sleale a livello europeo?
III.6 Questioni di diritto d'autore
Domanda 6:
I diversi regimi europei sul diritto d'autore ostacolano lo sfruttamento dell'informazione del settore pubblico?
III.7 Tutela della sfera privata
Domanda 7:
La tutela della sfera privata merita particolare attenzione nel quadro dell'uso dell'informazione del settore pubblico?
In che misura un interesse commerciale può giustificare l'accesso a dati personali detenuti da enti pubblici?
III.8 Questioni di responsabilità
Domanda 8:
In che misura i vari regimi degli Stati membri in materia di responsabilità possono rappresentare un ostacolo all'accesso o all'uso dell'informazione del settore pubblico?
Domanda 9:
In che misura sono adeguate le politiche che le istituzioni dell'UE perseguono riguardo l'accesso e la diffusione dell'informazione?
In che modo esse possono essere ulteriormente migliorate?
Domanda 10:
Quali azioni meritano di essere trattate in via prioritaria a livello europeo?
L'elenco che segue ricapitola le domande sollevate nel capitolo III.
1 Qual'è, secondo voi, la definizione più appropriata di settore pubblico?
Quali categorie di informazione del settore pubblico vanno usate nel dibattito?
2
In caso affermativo, quali sono gli elementi interessati: il requisito dell'interesse personale, le esenzioni, i tempi, i formati, le quantità?
Quali soluzioni si possono prospettare?
3 La raccolta a livello europeo di meta-dati (informazione sull'informazione disponibile) è in grado di aiutare cittadini e imprese europee a orientarsi nell'informazione del settore pubblico di tutta Europa?
In caso affermativo, come realizzarla concretamente?
Quali categorie di contenuto vanno inserite nei cataloghi delle informazioni del settore pubblico?
4 Quali sono le conseguenze delle varie politiche dei prezzi sull'accessibilità e l'uso dell'informazione pubblica?
Vengono a crearsi differenze di opportunità tra cittadini e imprese a livello europeo ?
5 In che misura e a quali condizioni le attività degli enti pubblici sul mercato dell'informazione dà luogo a forme di concorrenza slealea livello europeo?
6 I diversi regimi europei sul diritto d'autore ostacolano lo sfruttamento dell'informazione del settore pubblico?
7 La tutela della sfera privata merita particolare attenzione nel quadro dell'uso dell'informazione del settore pubblico?
In che misura un interesse commerciale può giustificare l'accesso a dati personali detenuti da enti pubblici?
8 In che misura i vari regimi degli Stati membri in materia di responsabilità possono rappresentare un ostacolo all'accesso o all'uso dell'informazione del settore pubblico?
9 In che misura sono adeguate le politiche che le istituzioni dell'UE perseguono riguardo l'accesso e la diffusione dell'informazione?
In che modo esse possono essere ulteriormente migliorate?
10 Quali azioni meritano di essere trattate in via prioritaria a livello europeo?
Allegato 1: Situazione attuale negli Stati membri per quanto riguarda la legislazione e la politica di accesso alle informazioni del settore pubblico
La legge costituzionale (1987/285) del 15.5.1987 stabilisce un diritto generale di accesso e istituisce un quadro minimo di riferimento. Tutti i funzionari a livello federale, regionale o locale investiti di funzioni amministrative, nonché i funzionari delle società di diritto pubblico devono comunicare informazioni riguardanti la loro sfera di competenza se ciò non entra in conflitto con obblighi legali di segretezza. L'accesso dei cittadini è solitamente gratuito; la tassa talvolta percepita copre costi di riproduzione e diffusione. Ogni dipartimento definisce caso per caso la propria politica di commercializzazione sotto il controllo del ministero responsabile. Esistono forme di cooperazione tra settore pubblico e privato, per esempio, nel campo delle telecomunicazioni, del recupero crediti, delle informazioni giudiziarie e amministrative.
Esistono leggi federali (11.4.1994) e regionali (Fiandre - 23.10.1991 e 13.6.1996), sulla trasparenza amministrativa, che danno un diritto generale di accesso ai documenti in possesso di un ente pubblico. Esse stabiliscono, tuttavia, che i documenti amministrativi così ottenuti non possono essere ulteriormente diffusi o utilizzati a fini commerciali. Non esistono norme generali sulla commercializzazione dell’informazione pubblica. La legge sulla trasparenza amministrativa consente l'accesso gratuito o a costi molto bassi. Alcuni servizi governativi perseguono politiche di messa in commercio in base a contratti caso per caso. Esempi di cooperazione tra settori pubblici e privati esistono, per esempio, nell'immatricolazione dei veicoli, in campo statistico e geografico. In quest'ultimo caso, tuttavia, si sono avute controversie con il competente ente statale.
Per quanto concerne la diffusione attiva, Postbus 3000, emanazione del Servizio di informazione federale, diffonde informazioni dell'amministrazione federale tramite la radio, la televisione e annunci su giornali e riviste. Tali forme di comunicazione fanno riferimento a opuscoli gratuiti, a disposizione del pubblico, contenenti indirizzi e informazioni sui servizi e sugli argomenti trattati.
Dal 24 marzo 1995 il governo federale dispone di un sito Internet in quattro lingue (neerlandese, francese, inglese e tedesco): http://belgium.fgov.be. Si tratta di un sito generale contenente un indice di tutti i ministeri federali. È disponibile una grande varietà di informazioni: informazioni generali sul Belgio, decisioni del Consiglio dei ministri, indirizzi utili di enti pubblici e iniziative riguardanti informazioni del settore pubblico. Anche le comunità e le regioni dispongono di propri siti, accessibili dal sito federale tramite hyperlink.
È attualmente in via di realizzazione un centro (a livello federale) cui i cittadini potranno rivolgersi per presentare domande al governo. Il governo fiammingo ha avviato un'iniziativa analoga, mentre nella regione vallone un siffatto centro è già nella fase operativa.
Ai sensi di una raccomandazione del Consiglio d'Europa, dal 1997 il Consiglio di Stato è tenuto per legge a pubblicare la maggior parte delle sue decisioni. Queste sono divulgate tramite CD-ROM e Internet.
Una nuova legge sostituirà le due oggi in vigore sulla libertà di informazione che sanciscono un diritto generale all’accesso ai documenti amministrativi. La legge riguarda l’intera società ed è direttamente collegata alla direttiva 95/46/CE. È stato messo a punto uno standard per le pubblicazioni elettroniche, in cui saranno via via convertite tutte le pubblicazioni pubbliche accessibili elettronicamente. È prevista la diffusione di indirizzari elettronici. Tutti gli enti pubblici hanno un e-mail e sono presenti su Internet. È attiva una gamma ancor più vasta di servizi elettronici pubblici self-service ed è possibile ottenere liberamente dati e informazioni giuridiche.
Per quanto riguarda l'accesso dei cittadini a documenti su carta, si pagano solo le spese di accesso, pari a 10 DKR per la prima pagina e a 1 DKR per ogni pagina ulteriore. Non c'è una legge specifica sulla messa in commercio dell’informazione del settore pubblico. Il programma "Infosocietà 2000" si limita ad accennarvi. Nel 1992, il ministero delle Finanze ha pubblicato una Guida ai bilanci di tutti gli enti pubblici che fissava principi di "costi medi a lungo termine" e di "concorrenza leale". Date le dimensioni limitate del mercato danese dei servizi di informazione elettronici, è l’amministrazione che diffonde le informazioni pubbliche sia su carta che elettroniche. Un certo interesse commerciale si è manifestato nel campo dei registri della popolazione, di quelli societari, catastali, giuridici e statistici, dove esistono casi di collaborazione e di concorrenza tra settore pubblico e privato.
La Guida ai bilanci del settore pubblico contiene un nuovo modello di prezzi per la vendita dei dati pubblici. Sono stati anche fissati principi su qualità e accessibilità di tali dati e sulle possibilità di sviluppo. Le tappe verso la Società dell’informazione vengono superate con sempre maggior rapidità.
La legge sulla "pubblicità dei documenti ufficiali" (83/9.2.1951) dà un diritto generale di accesso a qualsiasi documento redatto e pubblicato da un ente pubblico, nonché a qualsiasi documento fatto pervenire ad un ente pubblico e in suo possesso. Nel 1987 tale diritto è stato esteso ai documenti redatti "mediante schede perforate, nastri magnetici o altri mezzi comparabili, destinati a essere letti, ascoltati o altrimenti compresi mediante dispositivi tecnici". La legge è attualmente in fase di revisione e di aggiornamento. La sua nuova versione intende promuovere l’uso dell’informazione pubblica al di fuori delle amministrazioni.
La situazione del mercato e del commercio in Finlandia è per il resto simile a quella danese: scarso interesse del settore privato e principali iniziative di diffusione in mano al settore pubblico.
Un breve capitolo della relazione, del 1995, "Sviluppo di una Società dell’Informazione in Finlandia" incita il settore privato a svolgere attività commerciale. La politica dei prezzi è stata fissata dalla legge del 1992 sui criteri di fatturazione dello Stato, che distingue tre tipi di beni e servizi amministrativi: a) quelli di pubblico interesse, forniti gratuitamente; b) quelli offerti da monopoli o in base a requisiti giuridici, forniti a prezzo di costo e c) altri, forniti a prezzo commerciale.
La legge generale sull'accesso ai documenti amministrativi (parte di una legge più ampia sulle relazioni tra amministrazioni e pubblico, 78-753/17.7.1978, modificata nel 1979) esclude la possibilità di riprodurre, diffondere o sfruttare commercialmente i documenti interessati. L'accesso "in situ" è gratuito; la copiatura è a pagamento. Inoltre, la circolare del Primo Ministro del 14.2.1994, sulla diffusione dei dati pubblici, stabilisce alcuni principi per la loro commercializzazione, distinguendo tra dati grezzi (liberamente accessibili) e dati a valore aggiunto (protetti talvolta dal diritto d'autore), precisando i ruoli dei settori pubblico e privato nella diffusione delle informazioni, nonché altre questioni di concorrenza e di prezzo.
I privati partecipano ampiamente al mercato dell'informazione del settore pubblico. Essi hanno avuto più successo in alcuni settori (informazioni geografiche, societarie) che in altri (informazioni agricole, giudiziarie). La politica delle concessioni pubbliche alle imprese private solleva, secondo alcuni critici, problemi di concorrenza.
Il programma di azione del governo della Francia "Preparare l’ingresso della Francia nella Società dell’informazione", pubblicato il 16 gennaio 1998, annunciava la libera disponibilità di "dati pubblici essenziali" su Internet. È un’iniziativa che riconosce come lo sviluppo delle reti abbia profondamente modificato la tradizionale distinzione tra accesso all’informazione pubblica e la sua diffusione e che sottolinea poi l’importanza delle informazioni del settore pubblico per lo sviluppo del mercato dell’informazione e, quindi, della relativa industria.
La Germania è priva sia di una legislazione generale sull’ottenimento che sulla messa in commercio di informazioni del settore pubblico. Varie leggi settoriali consentono di ottenere tipi particolari di informazioni (come ricorsi amministrativi, informazioni relative all’ambiente). Taluni Länder hanno norme costituzionali e stanno redigendo una legislazione generale di accesso. Pratiche di commercializzazione sono state sviluppate da varie autorità separatamente. Esistono alcuni esempi di cooperazione tra settori pubblico e privato (statistiche finanziarie e commerciali); in altri campi (informazioni societarie), si sono avute difficoltà. Anche le politiche dei prezzi differiscono molto a seconda della base giuridica della richiesta, dell’ente pubblico in questione e dell’uso cui sono destinate le informazioni. La struttura federale dello Stato accentua la divergenza delle politiche.
In Grecia esiste una legge che consente l'accesso generale (1599/1986) e proibisce l’uso commerciale dei relativi documenti del settore pubblico. Non esistono leggi generali o una politica sulla diffusione commerciale delle informazioni del settore pubblico. Tuttavia, il ministero dell’Interno e della Pubblica Amministrazione sta mettendo in opera un quadro legislativo. Il mercato delle informazioni elettroniche è molto limitato; quello potenziale dell’informazione pubblica, ancora inesistente (a parte poche eccezioni in campo culturale, turistico, agricolo e giuridico). Numerosi enti pubblici stanno però sviluppando sistemi di informazione per offrire propri contenuti sia alle imprese che ai cittadini.
La legge sulla libertà d’informazione, del 1997, è il primo importante strumento giuridico che obblighi ministeri ed enti amministrativi a pubblicare le informazioni in proprio possesso. La legge afferma il diritto dei singoli ad ottenere informazioni ufficiali nella misura più ampia possibile compatibilmente con l’interesse collettivo e con la tutela della sfera privata.
Ai sensi della legge, gli enti pubblici sono tenuti a pubblicare talune informazioni su sé stessi nonché su interpretazioni, procedure e norme interne cui essi ricorrono nei processi decisionali. Alcuni uffici pubblici pubblicano tali informazioni su Internet. Scopo precipuo di questa attività è aiutare il pubblico a verificare l’informazione in possesso delle varie organizzazioni e a procurarsela.
Riguardo alle informazioni non personali, può essere fatto pagare il tempo necessario a localizzarle e a recuperarle, in base a precisi tassi orari. Ciò vale anche per la fotocopiatura. Riguardo alle informazioni personali, se i documenti non sono troppo numerosi, si pagano solo le spese di copiatura. Nulla è dovuto per il tempo usato dall’ente pubblico a esaminare le richieste.
Inoltre, quasi tutte le amministrazioni producono varie pubblicazioni sulla propria attività, solitamente fornite a titolo gratuito, se relative a questioni di pubblico interesse, o a prezzo di costo.
Mancando una legislazione generale o una politica per commercializzare l’informazione del settore pubblico, taluni organismi (come i catasti) la vendono. In tal caso, il prezzo si orienta generalmente a quello di mercato. La commercializzazione e la cooperazione tra settore pubblico e privato avviene per lo più in campo giuridico e statistico.
La relazione del 1996 "Information Society Ireland - Strategy for Action" auspica accessi gratuiti o a basso costo alle banche dati e ai servizi di informazione pubblici, accoppiati all’uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel settore pubblico al fine di fornire al pubblico applicazioni centrate sui suoi interessi. Tutta la recente informazione pubblica di una determinata fonte deve contemporaneamente essere disponibile in forma elettronica e su carta. Funziona già un accesso telefonico a basso costo ("lo-call") a varie amministrazioni cui verranno aggiunti un self-service via Internet, servizi fax a richiesta, ecc. Per l’amministrazione sono previsti siti web per aumentare l’interattività e la gamma di servizi offerti.
Esiste una legge generale sull’accesso (la 241 del 7.8.1990), che spesso dipende però dall'esistenza di un interesse legittimo. Non esiste una legge generale o una politica sulla commercializzazione delle informazioni pubbliche. L'accesso basato sulla legge precedentemente citata è gratuito. I prezzi praticati a fini commerciali variano a seconda degli enti pubblici. La cooperazione tra settore pubblico e privato funziona nel campo della statistica e delle informazioni aziendali. Vi sono state in alcuni casi denunce di violazione delle norme sulla concorrenza.
Manca una legge quadro sull’accesso e una normativa generale sull’uso commerciale delle informazioni pubbliche, sebbene esista un gruppo di lavoro investito della questione. In pratica, l’informazione pubblica, se disponibile, è gratuita o al prezzo del costo di distribuzione. Assente la cooperazione tra pubblico e privato. Le minuscole dimensioni del mercato non incoraggiano certo iniziative a livello nazionale.
La legge sull’informazione governativa (del 1980, modificata nel 1992) obbliga le amministrazioni, con talune esenzioni e restrizioni simili a quelle di legislazioni analoghe (interesse dello Stato o di terzi, tutela di un processo decisionale, ecc.), a diffondere attivamente e a fornire, su richiesta, l’informazione pubblica.
Il ministero dell’Interno coordina la politica di informazione del settore pubblico, senza che esista una vera e propria politica per il suo sfruttamento commerciale. Ciascuna amministrazione applica perciò una politica propria anche se ci si sta orientando verso una politica generale.
Il governo ha pubblicato, nel giugno 1997, il memorandum "Towards the accessibility of government information - Policy framework for increasing the accessibility of government information through information and communication technology". Tema del memorandum è stabilire quale informazione del settore pubblico vada resa disponibile elettronicamente, per chi, come e a che prezzo. Secondo il governo, va data la maggior diffusione possibile alla cosiddetta informazione di base dello Stato democratico costituzionale (leggi, norme, sentenze, informazione parlamentare) poiché essa è per definizione pubblica informazione. Le TIC sono un importante strumento in questo senso. Riguardo agli archivi elettronici delle amministrazioni, il governo fa notare nel memorandum l’esigenza di una politica che regolamenti l’accesso ai dati, soprattutto da parte del settore privato.
In seguito al memorandum, tali archivi elettronici vengono ora esaminati dal punto di vista del loro tipo, uso, origine dei dati e stato giuridico e suddivisi in categorie in modo da varare una politica di accesso a tipi specifici di file. È una misura considerata necessaria data la difficoltà di coprire con un’unica norma lo sfruttamento commerciale di archivi elettronici pubblici estremamente diversi tra loro.
Esiste una legge per l’accesso generale all’informazione del settore pubblico (65/26.8.1993), ma non norme o una politica generale per la sua commercializzazione. Di regola, l’informazione è ceduta al prezzo più basso possibile, dato che l’amministrazione è al servizio del pubblico. Affidato in parte alla realizzazione tecnica di privati, esiste un progetto per permettere un accesso di tipo "chiosco" ai cittadini a informazioni amministrative specifiche. Altri esempi di cooperazione tra settore pubblico e privato si registrano nel campo delle informazioni societarie e giuridiche, anche se le ridotte dimensioni del mercato e delle basi di dati elettroniche governative non incoraggiano le iniziative commerciali.
La Spagna ha una legge generale di accesso (30/26.11.1992), per ora non applicata all’informazione elettronica, che prevede il requisito di un interesse legittimo alle informazioni richieste. Un regio decreto di recente approvazione regola l'uso delle tecniche di informazione elettronica da parte dell’amministrazione centrale anche riguardo alle relazioni tra amministrazione e cittadini. Studi recenti mostrano che è accessibile ai cittadini il 34% dell’informazione dei servizi pubblici, in certi casi con la collaborazione del settore privato. Non esiste una politica generale sulla commercializzazione. I prezzi variano da zero (40% dei casi) al prezzo di mercato. Esistono numerosi esempi di cooperazione tra settore pubblico e privato, per lo più a livello regionale e locale, nei settori commercio estero, finanze, cultura, istruzione e scienza, mentre in altri settori, come informazioni e statistiche societarie, essa è inesistente o infruttuosa.
La Svezia ha la più antica legge di accesso del mondo (Legge sulla libertà di stampa, del 1766, modificata da ultimo nel 1994) che dà accesso ai documenti, anche elettronici, degli enti pubblici e riguarda tutti i documenti elaborati o ricevuti da una amministrazione. L’accesso ai documenti fino a 9 pagine è gratuito. Non è obbligatorio fornire in forma elettronica dati destinati ad essere elaborati elettronicamente.
L’accesso può essere negato solo in base a una specifica norma legislativa sul segreto (Legge sul segreto).
In generale, questa legge disciplina anche l’informazione contenuta nelle banche dati e nei registri delle autorità pubbliche. L’accesso a tale informazione si limita in pratica ai dati che possono essere estratti e forniti con procedure di routine. Speciali norme della legge sulla protezione dei dati stabiliscono quali dati di pubblici registri riguardanti un cittadino egli possa ottenere.
In Ottobre 1998 entrerà in vigore una nuova legge sui dati personali, basata in gran parte sulla direttiva UE a tutela dei dati personali, che non limiterà i diritti costituzionali del pubblico accesso ai documenti ufficiali.
Alcune grandi banche dati e pubblici registri a livello nazionale sono autorizzati per legge a fornire servizi commerciali di informazione (per individui e società, per informazioni immobiliari, agricole, sugli autoveicoli, ecc.). Sul piano economico, tale informazione può essere usata per servizi a valore aggiunto. I prezzi dell’informazione pubblica si basano sul principio della copertura dei costi. Altre vendite a scopo commerciale di informazioni dei pubblici registri non sono consentite.
Governo ed enti locali stanno organizzando le loro risorse informative in modo da poterle fornire sempre più elettronicamente e senza far riferimento solo alla legge sulla libertà di stampa, l’unica che oggi dia accesso a documenti su carta, ma in quanto servizio al pubblico e alle imprese.
Un comitato dovrà rivedere le norme costituzionali sul diritto di accesso pubblico ai documenti dal punto di vista delle TI.
Il disegno di legge del governo sulle TI, approvato dal parlamento nella primavera 1996, delinea la politica di ulteriore apertura verso l’accesso elettronico del settore pubblico. Esso sottolinea il potere delle TI di aumentare la trasparenza, la democrazia e i vantaggi economici della società e descrive gli orientamenti generali per l’accesso all’informazione del pubblico, delle imprese e dei cittadini.
Uno dei temi principali del disegno di legge governativo sulla pubblica amministrazione, del 1998, sono i servizi di informazione del settore pubblico. In genere, il prezzo dell’informazione pubblica dovrà fondarsi sulla copertura dei costi di distribuzione. Il governo dà anche indicazioni sui futuri lavori per definire i dati di base nazionali e rendere l’informazione dei pubblici registri più facilmente accessibile in forma elettronica. Le amministrazioni il cui lavoro prevede frequenti contatti con società e singoli, offriranno servizi elettronici self-service a complemento dei tradizionali servizi.
È in corso di esame la proposta del ministero della Giustizia di aggiornare il Sistema di informazione sui dati giuridici - Rixlex 2000. Nella struttura decentralizzata del sistema, il fornitore d’informazione è responsabile dell’esattezza dei contenuti forniti.
Nel quadro generale sopra tracciato, numerose attività pratiche e legislative continuano ad adeguare e a sviluppare la gestione, l’apertura, le sinergie e l’affidabilità dell’informazione nel nuovo ambiente elettronico.
Non esiste alcuna legge che sancisca un diritto generale di accesso all’informazione dell'amministrazione centrale. Un Codice di condotta del 1994 dà diritti di accesso all’informazione largamente comparabili a quelli di altri paesi e comprende l’impegno dell’amministrazione a divulgare di sua spontanea volontà informazioni di interesse pubblico. Il codice non ha valore legale ma è presidiato dal Mediatore parlamentare, indipendente dal governo. Un particolare Codice di condotta sull'apertura nei servizi sanitari del Regno Unito è stato pubblicato nel 1995.
L’attuale governo, in carica dal maggio 1997, ha assunto il chiaro impegno di promulgare un Freedom of Information Act. Il Libro bianco dal titolo "Your right to know", del dicembre 1997, formula proposte di liberalizzazione delle leggi suIl’informazione i cui requisiti di apertura vanno ben al di là di quelli del Codice di condotta.
Il Governo pubblicherà nel 1999 un progetto di legge sulla libertà d’informazione.
Esso ha inoltre istituito attraverso Internet un servizio di informazione amministrativa (www.open.gov.uk). Tutte le nuove leggi e gli strumenti normativi vengono pubblicati su Internet (www.hmso.gov.uk). È possibile accedere a informazioni degli enti locali (Local Government Act, 1985) e a vari tipi di informazioni personali, come quelle in possesso dei servizi sociali o le cartelle sanitarie.
Le prime direttive del 1986 del ministero per il Commercio e l’Industria sulle informazioni pubbliche commercializzabili, forniscono alle amministrazioni indicazioni per diffondere le informazioni in loro possesso al settore privato. Aggiornate già nel 1990, il governo ritiene utile la loro ulteriore revisione, date le incessanti innovazioni. Le direttive cercano di individuare le informazioni commerciabili, costi e spese, questioni contrattuali, diritti d'autore della Corona, sicurezza, tutela della riservatezza, responsabilità, concorrenza, non esclusività e non discriminazione dei fornitori di servizi UE.
Lo sviluppo di speciali agenzie esecutive che operano con criteri di copertura dei costi ha rafforzato la disponibilità del governo a diffondere l‘informazione in più modi, anche commerciali. I prezzi dipendono dal tipo di materiale e dello stadio cui viene venduto per essere usato commercialmente.
Il settore privato chiede la liberalizzazione del regime di concessione del diritto d'autore per facilitare la riproduzione su licenza non esclusiva da parte del settore privato di vari tipi di informazioni; il governo ha annunciato iniziative per adeguare le norme di riproduzione del materiale ufficiale e l’introduzione di licenze per classi. Nel Regno Unito, il cui mercato d'informazione elettronica è il maggiore e quello con più tradizione dell'UE, esistono molti esempi di cooperazione tra settore pubblico e privato nel campo delle informazioni giuridiche, societarie e geografiche. Nel gennaio 1998 è stato pubblicato un Libro verde dal titolo "Crown Copyright in the Information Age".
Gli antefatti del presente Libro verde
1. Cronologia
Nel settembre 1996, in una risoluzione sul piano d’azione della Commissione sulla società dell’informazione, il Parlamento europeo chiese l’adozione di nuove forme di distribuzione elettronica per diffondere l’informazione pubblica presso tutti i cittadini, a livello nazionale ed europeo.
Nell’ottobre 1996, in una risoluzione sulle nuove priorità in materia di politica relativa alla società dell’informazione, il Consiglio "Industria" esortava gli Stati membri a migliorare l’accesso all’informazione pubblica, mediante un più rapido ricorso agli strumenti della società dell'informazione e tramite la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato.
L’accesso all’informazione del settore pubblico è stata una delle principali questioni affrontate dalla dichiarazione ministeriale al termine del convegno sulle reti globali di informazione tenutosi a Bonn dal 6 all'8 luglio 1997.
Anche le organizzazioni non governative hanno incoraggiato iniziative in questo campo. Una iniziativa a favore dell'accesso all’informazione pubblica è stata invocata dal Forum sulla società dell’informazione (Dichiarazione di Vienna del 13.11.1998).
Inoltre occorre menzionare le altre iniziative in via di adozione in seno ad altri organi internazionali come, ad esempio, il Consiglio d'Europa.
2. Apertura delle Istituzioni dell'UE
In seguito alla firma del trattato di Maastricht, l'apertura delle Istituzioni dell'UE ha fatto molti progressi. Gli sforzi per un agevole accesso ai documenti delle istituzioni sono stati notevoli. Già nel 1994 la Commissione pubblicò una decisione sull'accesso del pubblico ai propri documenti (decisione dell’8 febbraio 1994 modificata dalla decisione del 19 settembre 1996).
Nel Trattato di Amsterdam l'importanza di questo problema è stata sottolineata mediante l’introduzione di regole specifiche relative alla trasparenza delle istituzioni europee. Per garantire la maggior apertura possibile, nel trattato è stato inserito un nuovo articolo che accorda a qualunque cittadino dell'Unione e a qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o il cui ufficio sia registrato in uno Stato membro, il diritto di accedere ai documenti delle istituzioni europee (Parlamento, Consiglio e Commissione), nel rispetto delle norme procedurali proprie di ciascuna di esse. In termini di trasparenza, il trattato di Amsterdam segna una svolta verso un'unione sempre più stretta fra i popoli europei, nella quale le decisioni vengono prese nel modo più aperto e più vicino possiblile ai cittadini.
Il trattato afferma inoltre che il Consiglio, quando agisce in veste legislativa, è obbligato a rendere pubbliche le votazioni e gli atti ad esse riferiti.
Una guida per gli utenti disponibile su carta e sul World Wide Web espone informazioni pratiche sull'attuale politica di accesso della Commissione.
(http://europa.eu.int/en/comm/accdoc/
contents.html)
3. Una politica attiva di diffusione delle informazioni
Tutte le istituzioni europee dispongono di una serie di siti WWW, accessibili tramite un unico gateway (http://europa.eu.int), che offrono grandi quantità di informazioni.
Nel quadro di PRINCE, il programma d'informazione per il cittadino europeo, sono state avviate tre "Azioni Prioritarie di Informazione":
L'Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali delle Comunità Europee (EUR-OP) è l'editore ufficiale delle istituzioni dell'Unione Europea. Le tre funzioni principali di EUR-OP sono l'editoria, il sostegno tecnico e amministrativo e la distribuzione. EUR-OP, insieme a numerosi rappresentanti di case editrici europee, ha dato vita a un forum UE - Editori. Agendo a nome di tutte le istituzioni, EUR-OP deve dare accesso ai dati attualmente disponibili sulle banche-dati e incoraggiare gli editori ad usare il materiale non pubblicato dell'UE. EUR-OP ha sempre raccomandato alle Istituzioni di attenersi agli orientamenti del 1989 della Commissione sulle sinergie. Le condizioni di diffusione variano a seconda del valore aggiunto annesso alle informazioni. P. es., EUR-Lex (http://europa.eu.int/eur-lex/) mostra gratuitamente la Gazzetta Ufficiale per quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione con aggiornamenti quotidiani in 11 lingue. Le ultime edizioni della Gazzetta Ufficiale sono disponibili su Internet alcune ore dopo la pubblicazione della versione su carta .
CELEX (http://europa.eu.int/celex/) è un sistema automatizzato di documentazione interistituzionale sulla legislazione europea contenente l'intero corpo legislativo dell'Unione europea: l'abbonamento a CELEX consente una consultazione illimitata al prezzo di 960 ECU all'anno.
4. Iniziative preparatorie del Libro verde
L’informazione del settore pubblico intesa come risorsa è al centro dell'attenzione della Commissione dalla metà degli anni ‘80, quando, nell’ambito del programma IMPACT a favore del mercato comunitario dell'informazione e in risposta alle esigenze dell'industria dell’informazione, essa iniziò a consultare rappresentanti dei fornitori, pubblici e privati, di informazioni e degli utenti, e avviò studi su questi problemi. Essa organizzò anche una serie di discussioni preliminari in collaborazione con il Gruppo consultivo giuridico (per maggiori informazioni si veda la homepage del GCG sul server WWW della Commissione I*M EUROPE, all’indirizzo: http://www2.echo.lu/legal/en/labhome.html).
Queste iniziative si sono concretizzate in un pacchetto di 19 linee direttrici tese a migliorare le sinergie tra il settore pubblico e privato sul mercato dell'informazione. Successivi studi hanno però evidenziato che il loro risultato era stato deludente: in quasi tutti gli Stati membri, il loro impatto era stato trascurabile se non nullo.
Il 27 e 28 giugno 1996, durante una riunione organizzata dalla Commissione a Stoccolma, i numerosi partecipanti hanno discusso vari problemi inerenti al presente Libro verde, esprimendo il loro consenso sulle azioni fino ad allora intraprese (gli atti sono disponibili a richiesta).
La direttiva 90/313/CEE del Consiglio, del 7 giugno 1990, concernente la libertà di accesso all’informazione in materia di ambiente è stata la prima iniziativa di legge in questo campo. Essa assicura a qualsiasi persona fisica o giuridica il libero accesso alle informazioni in materia ambientale in possesso delle autorità pubbliche. Per quanto riguarda l’ambiente, l’UE ha varato anche altre azioni. Ne è un esempio il lavoro effettuato dall’Agenzia europea per l’ambiente. Inoltre, il 25 giugno 1998, la Presidenza del Consiglio e la Commissione hanno firmato la convenzione UNECE sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione dei cittadini e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale.
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Allegato 3: L'attuale situazione degli USA: Il quadro giuridico
Gli Stati Uniti hanno una lunga tradizione di politica attiva nell'informazione del settore pubblico. Nel 1966 veniva promulgato il "Freedom of Information Act" (FOIA), emendato nel 1996 con l'"Electronic Freedom of Information Act" (EFOIA) che garantisce il pubblico accesso elettronico all'informazione amministrativa federale.
I Government Information Locator Services (GILS) appositamente istituiti garantiscono l'accesso all'informazione federale, identificano le risorse che interessano agli utenti, descrivono l'informazione disponibile e forniscono assistenza durante le operazioni (cfr. http://www.gils.net/).
Attraverso numerosi atti legislativi che si sono aggiunti al FOIA (come il Paperwork Reduction Act, il Government in the Sunshine Act e altri documenti politici di applicazione, come il Office of Management and Budget circular A130) - gli USA hanno energicamente incoraggiato il settore privato a sfruttare commercialmente l'informazione del settore pubblico.
L'Uniform Freedom of Information Act Fee Schedule and Guidelines pubblicato dall'Office of Management and Budget (OMB) nel 1986 affronta, tra l'altro, la questione del prezzo, stabilendo che esso va corrisposto essenzialmente per le ricerche, i duplicati e (possibilmente) per i costi di revisione ma non per il valore aggiunto dal settore pubblico ai dati grezzi. Il principio cui si ispirano gli USA nella questione del prezzo è che il settore pubblico deve vedere il valore aggiunto solo come strumento per i propri scopi di efficienza e non come un incentivo per fare profitti. D'altro canto, se il settore privato deve confezionare un prodotto o servizio commercialmente valido, deve essere in grado di aggiungere valore oltre quello già immessovi dal settore pubblico e di venderlo con profitto. A livello federale non esistono diritti d'autore sulle informazioni amministrative.
Negli USA, il più importante riferimento alle questioni connesse alla concorrenza si trova alla Sezione 3506 del Paperwork reduction Act, del 4.1.1995, che stabilisce le responsabilità degli enti federali. Esso afferma che:
"Ogni ente deve far sì che il pubblico possa accedere tempestivamente e ad eque condizioni all'informazione pubblica dell'ente…"
specificando anche che, tranne casi specifici autorizzati dal suo statuto, esso non deve:
"A) concludere un accordo di distribuzione esclusiva, ristretta o d'altro tipo che danneggi la tempestiva ed equa diffusione dell'informazione pubblica presso il pubblico ;
B) limitare o regolare l'uso, la rivendita o la ridiffusione dell'informazione pubblica da parte del pubblico;
C) imporre spese o interessi per la rivendita o la ridiffusione dell'informazione pubblica; o
D) imporre una tariffa per l'uso dell'informazione pubblica che sia superiore ai costi di diffusione